Sono probabilmente le Sarde in saor il piatto più rappresentativo della tradizione culinaria veneziana.
Perfette come cicchetto durante un aperitivo, oppure come antipasto prima di cena, questo piatto racchiude tutto il sapore della cucina lagunare.
Scopriamo di più sulle deliziose Sarde in saor (ti daremo anche qualche suggerimento per farle ancora meglio!).
La ricetta originale delle Sarde in saor: un piatto tradizionalmente povero
Come molti altri piatti tipici della cucina veneziana, anche le sarde in saor sono una pietanza tradizionalmente considerata povera.
In effetti, è piuttosto facile capire il perché: gli ingredienti per preparare questo piatto, infatti, erano facilmente reperibili.
Le sarde, la cipolla, l'olio e l'aceto: ben presto sono diventati i simboli della cucina di Venezia. In effetti, questo straordinario piatto è oggi conosciuto in ogni angolo del mondo.
La storia delle sarde in saor: una ricetta che ha più di 700 anni
Si parla di questa ricetta per la prima volta nel Trecento e pare che questo piatto sia nato da una particolare esigenza dei Veneziani.
Infatti, i marinai, impegnati lungo tempo in mare aperto, avevano la necessità di conservare il pesce per lungo tempo. In mancanza dei moderni sistemi di refrigerazione, si capì che, utilizzando le cipolle e l’aceto, il pesce si poteva mantenere per diversi giorni.
A quel tempo si usavano anche molte spezie che a Venezia, città che intratteneva grandi traffici commerciali con l'Asia, erano facilmente reperibili. Ecco che venivano usati i chiodi di garofano, la cannella, il pepe e il coriandolo in grande abbondanza.
L'evoluzione delle sarde in saor nel tempo: la dolcezza di una ricetta che affascina sempre più
La ricetta delle Sarde in saor si è evoluta nel corso dei secoli e certamente di strada ne ha fatta dai tempi dei marinai del Trecento.
La procedura degli albori prevedeva la cottura delle cipolle con aceto e olio. Poi, a strati alterni, si mettevano in contenitori di terracotta le sarde fritte e le cipolle.
Col passare del tempo, la ricetta è diventata più completa ed elaborata, per palati sempre più raffinati. In effetti, venne aggiunta l'uva sultanina per favorire la digestione e addolcire il palato. Successivamente si aggiunsero anche i pinoli.
E se un tempo le Sarde in saor erano il piatto tipico della festa del Redentore, celebrata a Luglio, oggi in realtà si trovano nei bacari e nei ristoranti in ogni momento dell'anno!
La ricetta originale veneziana delle Sarde in saor
Storia, tradizione, ingredienti: ciò che però fa davvero la differenza è la ricetta che si segue.
Per preparare le Sarde in saor, infatti, la prima cosa da fare è pulire le sarde, aprirle a libro, togliere la coda e la lisca, e poi lavarle e sgocciolarle bene. A quel punto, vanno infarinate e poi fritte in abbondante olio di arachidi.
In una padella, nel frattempo, si fanno dorare le cipolle affettate finemente. Si uniscono poi l’aceto di vino e si aggiunge un po' di zucchero.
In una pirofila, si versano le cipolle e le sarde fritte a strati alternati. Ricordiamo che sopra ogni strato di sarde si deve versare l’aceto con le cipolle. Se gradito, è tra questi strati che si uniscono l’uvetta strizzata e i pinoli.
L'ultimo strato deve essere fatto con le cipolle.
Un trucco per assaporare tutto il gusto del piatto veneziano
Una volta assemblato il tutto, le sarde vanno conservate in un luogo fresco (ma non in frigorifero) per almeno una giornata.
In effetti, forse non tutti sanno che il vero segreto per mangiare delle ottime Sarde in saor è quello di gustarle il giorno dopo averle preparate. Un po' come i marinai del periodo della Serenissima che le mangiavano dopo svariati giorni dalla preparazione.
Se la ricetta ti sembra troppo lunga, comunque, basta che tu venga a trovarci! Le Sarde in saor fanno parte da sempre del nostro menù!