La Storia del Carnevale di Venezia: un racconto iniziato 1000 anni fa
La storia del Carnevale di Venezia trae le sue origini dalla tradizione romana di "Panem et circenses".
Proprio come nell'antica Roma, anche ai tempi della Serenissima il governo ha cercato di dare al popolo una valvola di sfogo.
La cosa straordinaria è che, nel periodo dedicato ai festeggiamenti, tutti i Veneziani potevano finalmente essere uguali e godere degli stessi diritti.
Scopriamo di più sulla storia del Carnevale di Venezia!
La storia del Carnevale di Venezia: un racconto di più di 1000 anni
Esattamente. Tra qualche decennio, la prima testimonianza giunta fino a noi relativa al Carnevale di Venezia e alla sua storia compirà un millennio.
Era infatti il 1094 e il vocabolo riferito a questa festa comparve per la prima volta in un documento dei tempi del Doge Vitale Falier.
Questo documento, però, fa intendere come la festa fosse ben più antica!
Nel Duecento ha inizio la storia ufficiale del Carnevale di Venezia
Nel 1296 la Repubblica dichiara il Carnevale una festa pubblica. Inoltre, il giorno antecedente l'inizio della Quaresima, il famoso Martedì Grasso, diventa giorno festivo.
Da quel momento in poi, questo periodo di allegri festeggiamenti aveva inizio dal 26 Dicembre e terminava con il Mercoledì delle Ceneri. Si racconta, però, che alle volte i festeggiamenti avessero inizio già in ottobre!
Proprio nel periodo in cui viene promulgato l'editto del Senato della Repubblica, inizia anche il periodo di gloria dei costumi.
Infatti, a partire dalla fine del Duecento, sappiamo come venissero prodotte maschere e vi fossero scuole per insegnare ai neofiti le migliori tecniche per la loro realizzazione. Esse erano prodotte in argilla, gesso e cartapesta.
Bisogna attendere il Quattrocento perché la maestria dei mascareri, "coloro che fanno le maschere", venisse riconosciuta come mestiere. Tale statuto si può leggere tuttora se si visita l'Archivio di Stato della città.
I festeggiamenti del passato
Nel Settecento, questo festoso periodo dell'anno era noto in ogni dove nel mondo ed era uno degli eventi più attesi del calendario.
La sua bellezza risiedeva nelle numerose libertà che erano concesse al popolo, ma anche nella ricchezza di eventi che venivano organizzati.
Spettacoli di funamboli, giocolieri, musicisti ed esibizioni di ogni tipo arricchivano la città per settimane.
Bisogna immaginare che le calli e i campi di Venezia abbondavano di merci, di cibi e spezie di ogni genere e ovunque era una generale occasione di festa.
In effetti, si può proprio dire che le attività lavorative passavano in secondo piano e, anzi, chi si ostinava a lavorare veniva trascinato di peso nelle osterie della città.
Insomma, nessun evento al mondo era scoppiettante, gioioso, festoso e democratico come il Carnevale che veniva festeggiato qui.
La città del Gioco per antonomasia
"La calamita d’Europa, attrattiva de’ forestieri".
Così definisce la città l'Abate Diego Zunica.
In effetti, pare proprio che ovunque ci si girasse si potesse cogliere una nuova occasione per darsi al gioco e alle più variegate forme di divertimento. Anzi, dal momento che nascosti dalle maschere i cittadini potevano agire nel più indisturbato anonimato, erano sempre più frequenti le occasioni di furto e ogni genere di crimine.
Per questo motivo, il governo è costretto a emettere una serie di editti che limitavano le straordinarie libertà concesse ai Veneziani e, in un certo senso, limitavano il senso stesso della festa.
Dal divieto di indossare la maschera nelle ore notturne a quello di indossarla nei luoghi sacri; dal divieto di portare armi al di sotto dei costumi a quello di recarsi nelle case da gioco con la maschera addosso.
In altre parole, si cerca di mettere un freno alle libertà che l'anonimato delle maschere garantiva ampiamente a tutti, nessuno escluso.
La storia del Carnevale di Venezia si avvia al suo tramonto
Quando termina la storia dell'antico Carnevale di Venezia?
In realtà, esso termina con la caduta della Serenissima Repubblica. Nel 1797, infatti, Napoleone stabilisce la fine dei festeggiamenti.
In realtà, però, alcuni Veneziani continuano a mascherarsi nell'intimità delle feste da ballo private, oppure sulle isole, dove si continua a festeggiare l'evento in forma minore. In particolar modo, parliamo di Burano e Murano.
Bisogna attendere 200 anni perché la storia del Carnevale di Venezia possa riprendere. Siamo nel 1979, e la ricostruzione dei grandi festeggiamenti è merito di associazioni locali, enti turistici, della Biennale e del Teatro La Fenice.
In questi ultimi anni, grandissimo lavoro è stato fatto per riportare in scena le tradizioni dell'antica festa: il Volo dell'angelo, la Festa delle Marie, le parate, i balli e, naturalmente, la straordinaria bellezza dei costumi.