Se ne parla da molti anni. La ricostruzione del Bucintoro, la mitica nave dei Dogi, come spesso viene chiamata, è una delle operazioni che da decenni affascina la mente di imprenditori, sindaci e ministri.
Questa volta, a riportare in auge il progetto di ricostruzione della nave sembrerebbe nientemeno che una famiglia di Dubai.
Il Bucintoro: il fascino intramontabile della nave dei Dogi
Sebbene siano trascorsi diversi secoli, il Bucintoro continua ad affascinare gli studiosi, gli appassionati e i visitatori di Venezia.
In effetti, forse non tutti lo sanno, una ricostruzione del Bucintoro è tuttora esistente. Si trova all’interno del Museo di Storia Navale di Venezia, in Campo San Biagio (Sestiere di Castello). Questo è senza dubbio uno dei musei più interessanti di Venezia e certamente il suo fiore all’occhiello è proprio la replica del Bucintoro.
La nave dei Dogi ai tempi della Serenissima
Perché di questa nave si continua a parlare nonostante siano trascorsi molti secoli dalla caduta della Serenissima?
Essa rappresenta il cuore del potere e dello splendore della Venezia dei Dogi. Infatti, essa era la galea di stato che veniva utilizzata, anno dopo anno, in occasione dello Sposalizio di Venezia e il mare.
Pare che il primo Bucintoro sia stato per le cerimonie di stato già nel 836, ma non ci sono fonti attendibili al riguardo. In ogni caso, si tratta di una nave che davvero ha segnato la storia della Repubblica.
E oggi? Prosegue la tradizione del Bucintoro e della Festa della Sensa
Fortunatamente molte tradizioni dell’antica Repubblica sono sopravvissute fino a noi.
Purtroppo l’ultimo Bucintoro, una splendida nave ricoperta d’ori e velluti, venne distrutto in occasione del Trattato di Campoformio di fine Settecento. L’oro venne fatto fondere e il resto venne dato alle fiamme.
A ogni modo, sopravvive la tradizione dello Sposalizio di Venezia e il mare, la Festa della Sensa, celebrata ogni anno sul finire del mese di Maggio.
Naturalmente il Bucintoro non esiste più, ma l’occasione è senz’altro pittoresca. Il Sindaco della città, infatti, si imbarca sulla “bissona Serenissima” e raggiunge la Chiesa di San Nicolò al Lido, seguito da un corteo di barche. Lì, avviene la cerimonia, alla presenza del Patriarca, e l’anello d’oro, simbolo dell’unità tra la città e il mare, viene affidato alle onde della laguna.
E se la nave dei Dogi potesse rivivere? Il progetto di ricostruzione del Bucintoro
Per la verità, questa non è la prima volta in cui si cerca di finanziare un progetto di ricostruzione del Bucintoro.
Nel 2004, la Fondazione Bucintoro avviò i lavori per la ricostruzione. La Francia, in tale occasione, inviò ben 600 tronchi di rovere, abete e pino rosso di Aquitania.
Purtroppo però, nonostante l’avvio dei lavori, quasi 20 anni dopo, la ricostruzione della nave è ancora solo un’idea, bloccata dalla mancanza di fondi.
Una famiglia di imprenditori di Dubai, gli Al Abutaleb, si sta attivando in questi giorni per riportare in auge il progetto.
Si parla di ben 7 milioni di euro, cui aggiungere ulteriori 3 milioni di euro per le spese di esercizio.
La mitica Nave dei Dogi potrà rivedere la luce?